venerdì 21 agosto 2009

art.1, Costituzione Italiana

L'epitaffio riporta la data 21 Dicembre 2007, e di quel giorno, ricordo davvero tutto: sguardi, odori, sorrisi, bisbigli, luci, abbracci, suoni...
Ma soprattutto una sensazione: quella del fallimento.
E la nausea.
A trentatrè anni compiuti, nonostante l'ottimo background, nonostante la voglia
di fare, nonostante le capacità e gli encomiabili sette anni di "sguatteraggio" coatto come co.co.pro., nonostante la crisi fosse ancora solo una parola di 5 lettere da infilare nel 46 verticale della settimana enigmistica, io mi ritrovavo inequivocabilmente D I S O C C U P A T A.
Una teglia di lasagne al ragù per 4 persone, due piadine mozzarella e speck, un piatto di french fries annegate nella maionese, una porzione abbondante di tiramisù, due cornetti alla crema, un pacchetto di Big Bubble e una coca light più tardi, (il tutto fagocitato in solitudine e rigoroso ordine sparso nel giro di due isolati dall'ormai FU posto di lavoro), la situazione non era deflessa di un millimetro. E quella sensazione di vuoto era sempre lì...
Con la nausea.
Forse avrei dovuto piangere fino ad addormentarmi, fino da farmi gonfiare quella vena sopra la fronte che sembra sempre lì-lì per scoppiare, piangere da svuotare la frustrazione e la rabbia che mi appesantivano lo sterno e mi impedivano di respirare...
Ma non ho versato una lacrima.
Neanche una.
Perchè non avevo sonno, non avevo nessunissima intenzione di farmi scoppiare nessuna vena e non ero frustrata e neppure arrabbiata!
Ero solo nauseata.
A distanza di due anni, di quell'ambiente, di quella gente, di quel sistema, non riesco a rimpiangere nulla.
A parte i miei 850 mensili per 40 ore settimanali.
E la piadineria all'angolo, rifugio amico durante le crisi di collera astenica.
A distanza di due anni, per me non è cambiato nulla, (a parte i kg presi per inedia): ho sempre 11 pagine di cv che fan spessore sul tavolo delle stagiste della Manpower e dell'Adecco, ho sempre sulle spalle i postumi di sette anni di servizio presso l'ente statale di cui sopra e sono sempre drammaticamente, inconfutabilmente, anagraficamente DISOCCUPATA.
Per la gioia dei miei...
Questo "blog" nasce appunto da questo: da una che, putroppo, (come direbbe la Carlà), non ha un cazzo da fare, dalla mattina alla sera.
Festivi inclusi.

0 commenti:

La Sindrome di Toto Cutugno © 2008. This blog is wearing Sederhana, a free XML Blogger Template adopted from Oh My Grid - WP theme by Thomas Arie
Converted to Blogger by Gre [Template-Godown]